Massacro ed esecuzione collettiva ad Ashraf – n. 101
Lunedì
25 novembre numerosi compatrioti e familiari dei martiri di Ashraf e
dei membri dell’OMPI di Camp Liberty hanno iniziato lo sciopero della
fame di fronte alla Casa Bianca a Washington per chiedere l’immediato
intervento del Presidente e del Segretario di Stato degli Stati Uniti
per il rilascio dei sette ostaggi di Ashraf.
Contemporaneamente,
molte persone a Camp Liberty, Ginevra, Londra, Berlino, Ottawa e
Melbourne sono giunti alla tredicesima settimana di sciopero della fame,
mentre nuovi volontari si sono uniti alla loro azione. Dall’ultima
settimana, anche iraniani in Italia e in Svezia hanno iniziato lo
sciopero della fame a Roma e a Stoccolma.
Intanto,
all’87° giorno di sciopero della fame del primo gruppo di attivisti, la
signora Maryam Rajavi, Presidente-eletta della Resistenza Iraniana, ha
chiesto ancora una volta agli amici di Ashraf e dei membri dell’OMPI
rinchiusi a Camp Liberty che, in condizioni fisiche critiche, sono sul
punto di morire come martiri a Ginevra, Berlino, Ottawa e Melbourne di
interrompere l’azione, specialmente considerando che nuovi volontari
sono arrivati a prendere il loro posto.
Gli
scioperanti hanno, tuttavia, respinto le ripetute richieste e gli
specifici messaggi della signora Rajavi e hanno anche rifiutato di
ricevere le ordinarie cure mediche durante lo sciopero della fame,
chiedendo il rilascio degli ostaggi e protestando per l’esecuzione di
massa dei membri dell’OMPI ad Ashraf.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran
26 novembre 2013
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